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Costa, Andrea.

Uomo politico italiano. Dopo aver frequentato per alcuni anni la facoltà di Lettere dell'università di Bologna (dove fu allievo di G. Carducci e condiscepolo di G. Pascoli e di S. Ferrari), abbandonò gli studi per dedicarsi alla diffusione delle idee politiche di M. Bakunin. Anarchico e internazionalista, nel 1874 fu arrestato a Bologna e scontò due anni di prigione a causa delle sue convinzioni; nel 1876 si recò a Parigi dove venne nuovamente condannato al carcere, in seguito alla legge allora promulgata sugli internazionalisti. In quel periodo C. si legò ad Anna M. Kuliscioff (V.), che esercitò su di lui una notevole influenza politica, e maturò una nuova concezione ideale, che lo portò a prendere le distanze dalle teorie anarchiche. Il suo nuovo programma politico si sviluppò in senso socialista riformatore, ponendo l'accento sull'importanza dell'organizzazione politica e sindacale dei movimenti operai e sulla necessità delle lotte elettorali e delle riforme. Tornato in Italia, C. fondò la "Rivista internazionale del socialismo" (1880) a Milano e il settimanale "Avanti!" (1881) a Imola. Nel 1881 creò il Partito Socialista Rivoluzionario e l'anno seguente fu eletto deputato a Ravenna. Eletto sindaco di Imola nel 1893, fu nominato dal 1908 al 1910 vicepresidente della Camera. È autore di numerosi volumi, fra cui Il 18 Marzo e la Comune di Parigi (1886) e Bagliori di Socialismo (1900) (Imola 1851-1910).