Uomo politico italiano. Dopo aver frequentato per
alcuni anni la facoltà di Lettere dell'università di Bologna (dove
fu allievo di G. Carducci e condiscepolo di G. Pascoli e di S. Ferrari),
abbandonò gli studi per dedicarsi alla diffusione delle idee politiche di
M. Bakunin. Anarchico e internazionalista, nel 1874 fu arrestato a Bologna e
scontò due anni di prigione a causa delle sue convinzioni; nel 1876 si
recò a Parigi dove venne nuovamente condannato al carcere, in seguito
alla legge allora promulgata sugli internazionalisti. In quel periodo
C.
si legò ad Anna M. Kuliscioff (V.), che
esercitò su di lui una notevole influenza politica, e maturò una
nuova concezione ideale, che lo portò a prendere le distanze dalle teorie
anarchiche. Il suo nuovo programma politico si sviluppò in senso
socialista riformatore, ponendo l'accento sull'importanza dell'organizzazione
politica e sindacale dei movimenti operai e sulla necessità delle lotte
elettorali e delle riforme. Tornato in Italia,
C. fondò la
"Rivista internazionale del socialismo" (1880) a Milano e il settimanale
"Avanti!" (1881) a Imola. Nel 1881 creò il Partito Socialista
Rivoluzionario e l'anno seguente fu eletto deputato a Ravenna. Eletto sindaco di
Imola nel 1893, fu nominato dal 1908 al 1910 vicepresidente della Camera.
È autore di numerosi volumi, fra cui
Il 18 Marzo e la Comune di
Parigi (1886) e
Bagliori di Socialismo (1900) (Imola
1851-1910).